Quattro muri di nebbia
in una musica continua e uguale.
Fra tanti castelli di sabbia,
un uomo si domanda se è normale.
I dischi girano sugli occhi inerti,
le braccia cercano tra i solchi aperti.
Cento case di luci
fra centinaia di va’ e vieni.
Ragazzini feroci
che invadono le strade come alieni.
Donne che parlano di cose uguali;
treni che corrono senza binari.
Questo mio tempo cosa nasconde?
un fuoco di vento che spegne le onde.
Parlo a qualcuno che ha poca fiducia.
Ormai più nessuno si toglie la buccia!
Specchio della mia faccia
che cosa rifletti?
Un uomo e non una minaccia,
coi suoi sani difetti.
Cosa nascondi:
il sole o la neve?
Sorgi ed affondi tra dubbi e catene.
Cosa nascondi?
che cosa si vede?
Vuoti profondi senza una fede.
Quattro muri di nebbia
in una musica continua e uguale.
Con le parole si cambia
qualche pensiero o un intero ideale.
Le tempie scoppiano, il freddo è intenso.
Forse è monotono quello che penso.
Questi mattoni restano intorno.
Passa, carponi, un altro giorno.