Questa sera alle ore 22 circa sarò in Diretta Streaming su Radio Cantù, ospite di Tatiana Gigliotti nella trasmissione “Cantiamo alla radio”, per presentare il mio nuovo singolo “Cielo grigio” e per parlare dell’album “Selvatico”, uscito lo scorso anno.

Tatiana Gigliotti a Radio Cantù

Ecco la registrazione dell’intervista:

Intervista a Radio Cantù dell’1.7.2021

Il silenzio non è mai troppo. almeno per me che non sono proprio un social best!

La pubblicazione di “Selvatico”, uscito come album a dicembre e la situazione di “clausura forzata”, mi hanno costretto a rinunciare, come quasi tutti i musicisti, a qualsiasi attività live. Perciò, ho passato questi lunghi mesi un po’ in meditazione (si fa per dire) e un po’ a scrivere nuove canzoni, proprio per non perdere il vizio di creatività che mi tiene vivo.

Quindi esco dal letargo in attesa di “questa primavera che tarda ad arrivare” (citando un inedito di me stesso) e siccome tra meno di un mese saremo già in estate, vi racconto quanto sotto:

Viaggiando dentro al cestone dei miei testi, come se fosse un vecchio baule di giocattoli, ne è uscito uno, scritto in giovanissima età che, riveduto e corretto, sarà tra poco disponibile come nuovo singolo. Sul resto non anticipo niente e vi assicuro che questa volta ci risentiremo presto. Diciamo che è un piccolo regalo per farmi perdonare questa lunga assenza.

Mi associo all’appello al governo di tutti i lavoratori del settore musica per riconoscere la giusta attenzione a chi svolge questa professione, alla pari di altre. Ovviamente non mi riferisco solo a chi suona o canta, ma (come già più volte ribadito da fonti più autorevoli del sottoscritto) anche a tutti gli operatori che ruotano intorno: dalle produzioni, agli staff dei concerti, ai fonici, a chi scrive e vive di questa forma d’espressione.

Agostino Celti nel suo studio

Colgo l’occasione per augurare a tutti una buona estate, confidando in una progressiva ripresa degli eventi ed auspicando -dopo questa “sosta di riflessione”- una maggiore attenzione all’ascolto e alla genuinità dei prodotti.

Il mio progetto “Selvatico”, come già detto, è finalmente uscito sulle piattaforme digitali. In attesa dell’album vero e proprio (quello che conterrà il cd e il libretto con i testi delle canzoni ecc.), vi rendo partecipi del grande lavoro svolto con un video che ho creato, per avere un piacevole ricordo di questo breve grande viaggio musicale.
Ricordo che rappresenta una piccola parte di realtà, a fronte di forti emozioni (e come spesso succede, di qualche imprevisto) vissute e indimenticabili, sia a livello professionale che umano.
Chiedo perdono a chi ha partecipato al progetto per qualche omissione fotografica causa mancanza di materiale idoneo, ma assicuro che vi porto comunque tutti con me.

Ringrazio Engine Records nella persona di Elisa Alloro, vecchia conoscenza (non certo di età) che ha apprezzato questo lavoro e con la quale ho intrapreso da poco questa seconda parte di percorso, insieme a Luca Varani, attuale U.S., grande esperto musicale e non solo, ottimi compagni di viaggio.

Nel mio piccolo sto ricevendo moltissimi consensi e spero che questo viaggio duri il più possibile.

Ci tengo a pubblicare questo bell’articolo dell’amico Luca Varani sul mio album in uscita. Parole che colgono in pieno il significato di questo lavoro.


Da venerdì 29 maggio sarà disponibile online e sulle migliori piattaforme streaming “Selvatico”, l’album d’esordio di Agostino Celti (su etichetta Engine Records) in 3 edizioni differenti: classica, solo strumentale e deluxe (che le contiene entrambi).

Esordire a 60 anni “suonati”, dopo una lunga esperienza di serate nei locali su e giù per l’Italia, partecipazioni a vari concorsi e qualche momento speciale da incorniciare (come aver firmato il brano “Come te lo devo dire“ per Mina) non è cosa da tutti.
Un atteggiamento che in parte rispecchia la “selvaticità” dell’artista – intesa pure come naturale purezza – ma che è anche, al contempo, un modo per preservare e rispettare quello che ha di più caro: la musica e tutto il suo carico emotivo pieno di passione e poesia. Un dettaglio che potrebbe risultare secondario, ma che esprime appieno il carattere di Agostino Celti: quella “O” finale nel titolo dell’album che, graficamente, sfugge al rigore precostituito e formale del lettering, un piccolo ma preciso segnale di non omologazione in un panorama dove troppo spesso i dischi vengono trattati come una confezione di biscotti o un fustino di detersivo.

L’album col quale festeggia 40 anni di attività ospita musicisti di altissimo livello: Massimo Moriconi, contrabbassista storico di Mina, uno dei più grandi batteristi italiani come Ellade Bandini (già con Francesco Guccini, Fabrizio De Andrè e moltissimi altri), Marco Brioschi al flicorno (uno specialista dello strumento, già con Jannacci e Fiorella Mannoia), il poliedrico percussionista Francesco D’Auria, Fabrizio Bernasconi al pianoforte e la bella voce di Marta Ferradini.

In funzione di queste illustri presenze è nata l’idea di rendere disponibile l’album anche in versione esclusivamente strumentale, per rendere omaggio ed esaltare il lavoro di questi musicisti che hanno contribuito non poco a rendere grandi alcuni specifici episodi nella storia della musica italiana.

Un lavoro curatissimo -mixato da una grande professionista del suono come Marti Jane Robertson, al lavoro in passato con Ivano Fossati e Eros Ramazzotti, ma anche con nomi “stellari” come quelli di Marcus Miller, Steely Dan, Art Garfunkel ed altri- che propone una miscela equilibrata fra brani di forte pathos cantautorale ed altri più leggeri e venati di divertente ironia.

L’album esce inizialmente sulle principali piattaforme digitali, per poi essere successivamente distribuito anche su supporto fisico. Dodici canzoni vere, una più dell’altra, caratterizzate da testi che puntano dritti al cuore dell’ascoltatore.


Selvatico / sono selvatico / per cui divertiti / e non ti sorprendere.
Dimentica / questa parentesi / Sono la sintesi. / Sono la libertà.


qui sotto i link per gli ascolti streaming: